giovedì 20 agosto 2009

Gobbo silura Gentilini e Sartori

Sono autentiche bordate quelle che il sindaco Gobbo ha rifilato al suo vice Giancarlo Gentilini e alla cordata guidata da Edy Sartori. Prima è toccato allo Sceriffo, criticato per aver chiesto un miracolo alla Madonna pur di arrivare alla salvezza del calcio Treviso. Secondo il primo cittadino Gentilini ha sbagliato strada fin dall'inzio, e continua a farlo illudendo i tifosi che la serie D sia un traguardo tuttora possibile. Al contrario, Gobbo sembra negare ogni possibilità di ripescaggio, facendo intendere che a Roma nessun politico si muoverà. Inutile anche basare le proprie speranze su quel bonifico di 300mila per l'iscrizione che a Roma non avrebbero ancora rispedito: si tratterebbe solo di un ritardo causato dalla pausa di Ferragosto.
Quindi sposta il mirino verso Edy Sartori e la sua cordata, colpevoli di essersi mossi troppo tardi per iscrivere la squadra in D e accusati di immobilismo per non aver ancora presentato l'iscrizione all'Eccellenza. Un'uscita strana questa, visto che contraddice quanto lo stesso Gobbo aveva dichiarato il giorno successivo alla compilazione dei calendari e la definitiva esclusione del Treviso dalla serie D. Sabato 15, in un'intervista telefonica trasmessa su Rete Veneta ametteva l'esistenza di contatti con lo scopo di mantenere in vita la sperenza della riamissione immediata ma precisando che allo stato delle cose era preferibile concentrarsi sul ripescaggio nella stessa categoria per la stagione 2010/2011 grazie ad una speciale deroga. Ieri invece il segretario leghista ha tirato in ballo nuovamente l'Eccellenza, esattamente come aveva fatto nei giorni successivi alla mancata ammissione alla Lega Pro, convinto già allora che fosse troppo tardi per l'iscrizione di una nuova società nel massimo campionato dilettantistico.
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